Una Scuola per i bambini e non i bambini per la scuola
Opportunità o emergenza? La scuola è un peso?
di Ester Schiavone

In questo periodo di quarantena forzata consigliata per contenere l'espandersi del virus COVID-19, noi adulti facciamo i conti con una rinnovata connessione con noi stessi, non possiamo più utilizzare la scusa del "non ho tempo", finalmente ci occupiamo delle nostre sensazioni corporee (quelle spalle così dolenti, forse troppe cariche di responsabilità), delle nostre emozioni, delle nostre priorità e delle nostre relazioni. Ci hanno ridotto la libertà di movimento che ci consentiva di svolgere attività volte, nella maggior parte dei casi, all'adempimento di una richiesta esterna; però, al contempo, ci hanno restituito quella di riflettere su cosa ci fa stare bene, sulle certezze che abbiamo davanti agli occhi che non vediamo mai, di cui non siamo grati. Potresti scoprire che ad esempio il tuo lavoro non ti appaghi così tanto, ti pieghi troppe volte davanti alle ingiustizie subite, metti da parte i tuoi valori per mantenere un lavoro che ti sostenta. Questo divario tra chi sei davvero, l'autentico, e chi sei costretto ad essere, non farà altro che incrementare la tua insoddisfazione e la tua tendenza a focalizzarti su ciò che ti manca ed attirare nella vita una sensazione di infelicità perenne.
La felicità è uno stile di vita. Se vuoi approfondire questo tema, ne parlo in questo post.
I bambini come affrontano invece questo periodo di apparente carenza? Sicuramente con una leggerezza d'animo spontanea e sono, a differenza nostra, più connessi con le loro priorità ed emozioni ( anche se a volte non ne riconoscono la manifestazione o non sanno esprimere quale stato d'animo stanno vivendo per via di un'analfabetizzazione emotiva). I bambini molto piccoli vivono intensamente un'emozione e poi la lasciano andare, in seguito acquisiranno l'approccio alle emozioni che adottano le figure di riferimento, attribuendone valore, significato e responsabilità. Noi rimaniamo attaccati alla rabbia, ad esempio, perchè spesso assegniamo la responsabilità delle nostre emozioni agli altri; è probabile che a volte tu abbia detto: <<E' colpa tua se mi sento così>>, quindi attendiamo che sia l'altro a modificare uno stato emotivo che proviamo.
Di questo tema, molto ampio, su come si generano le emozioni, come si modifica uno stato d'animo e tutto ciò che implica questo fantastico mondo interiore così utile e autentico, parleremo più approfonditamente nei prossimi post. Stay tuned!
Questa premessa era necessaria per guardare questo momento da un'altra angolazione. I bambini hanno ricevuto la notizia che la scuola sarebbe rimasta chiusa ed hanno gioito vistosamente per questa fortuna. Essendo a contatto con alcuni di loro, la loro reazione mi ha fatto riflettere perchè considerano la scuola come un peso, pertanto si sentivano molto sollevati all'idea di non andare più, di aver di nuovo potere sul loro tempo, nuovamente libero, di non studiare tanto (aspettativa delusa).
Questo evidente rifiuto mi ha confermato che la scuola statale di oggi non è per i bambini, ma sono i bambini che devono adeguarsi, devono rispettare delle aspettative ministeriali e l'idea del bambino modello performante. I bambini, come noi, non hanno solo punti di forza, non sono solo risultati, ma nell'integrità umana c'è anche spazio per i limiti e le debolezze, per gli errori da cui nasce il reale apprendimento. Credo che rifiutino la scuola odierna perchè li vuole perfetti, inculca una prassi che evita come la peste gli errori e di conseguenza viene instillato il senso di colpa per aver sbagliato (ha a che fare con la reputazione dei maestri piuttosto che con l'insegnamento) e si rivolge poca attenzione alle altre dimensioni che ci rendono un'unità.
E' da tempo che anche in occidente si abbraccia una visione olistica dell'uomo come unità di corpo-mente-spirito, comprendendo anche emozioni ed energia. Le nuove evidenze scientifiche delle neuroscienze sono in armonia con questo paradigma in quanto le emozioni ricoprono un ruolo decisivo nel processo di apprendimento. Si impara più facilmente ciò che si percepisce piacevole, in relazione con una persona solare, immersi in un'ambiente altrettanto gioioso. Per chi volesse approfondire, vi invito a guardare questi video della dott.ssa e prof.ssa Daniela Lucangeli impegnata in una sperimentazione su questo fronte (clicca su qui e qui, la sua scuola qui ).

Alla luce di queste riflessioni ho deciso di chiedere a chi frequenta la scuola d'oggi. Invito chiunque voglia partecipare a rispondere a queste domande ed inviarmele a questo indirizzo. Sarei felice di raccogliere le opinioni dei bambini che vogliano condividerle con me. Prendetevi il tempo necessario per ascoltare le emozioni con attenzione e amore. Non c'è un'opinione sbagliata o corretta.
Ho posto le seguenti domande:
- Qual è il tipo di scuola che vorresti?
- Cosa vorresti trovare a scuola? Immagina di andare a scuola con piacere, di alzarti con adrenalina e euforico, perchè ti senti così?
- Cosa c'è di diverso da quella pesante di oggi?
- (Adesso che ti hanno tolto questa scuola che accoglie tutti) Quali sono invece le cose che ti facevano sorridere e stare bene? Ringrazi di averle. Sono grato/a per..
Ti ho accennato che in Italia ci sono differenti realtà, se vuoi conoscerne altre puoi visitare questo sito per scoprire le scuole a contatto con la natura , oppure dare un'occhiata ad altri modelli educativi con l'educazione libertaria, che restituisce al bambino la facoltà di esprimere la propria volontà e conduce il bambino al rispetto dei propri ritmi di apprendimento e motivazioni. Inoltre si è diffuso un movimento in cui sono i genitori, a volte aiutati da alcuni educatori, a prendersi carico dell'istruzione dei bambini, poichè per legge è questa ad essere obbligatoria e non la scuola come istituzione; pertanto è nato il movimento dell'homeschooling (istruzione a casa)
Infine, ma non per importanza, alcune nuove o recuperate metodologie che si insediano all'interno del sistema scolastico pubblico e privato, ad esempio la diffusione di centri ludici/educativi, sezioni e scuole ad indirizzo montessoriano e la sperimentazione del gruppo di ricerca Filosofia con i bambini.
Ho inserito questi link che spero possano esservi utili, anche soltanto per ampliare l'orizzonte verso cui guardare. Non dobbiamo per forza accettare le situazioni che non ci piacciono o educare i figli a far lo stesso, ma connetterci con ciò che riteniamo giusto e piacevole, anche se questo vuol dire andare controcorrente.
A mio parere, queste realtà, ognuna nel suo piccolo, cercano di restituire centralità al bambino e di avere una visione a lungo termine che mira alla formazione globale della persona. Credo però che queste rivoluzioni debbano pian piano inserirsi nella scuola pubblica, affinchè tutte le estrazioni culturali, sociali, etniche, bisogni educativi speciali e specifici possano beneficiarne.
Se pensi che tu o tuo figlio non possiate avere voce in capitolo, perchè <<la scuola è così e non si può cambiare>>, ti consiglio di guardare questo video.
Ti ricordo che poco fa ti ho invitato a rispondere a delle domande sulla scuola o comunque a proporre questo questionario come un gioco. Attendo con fermento i vostri contributi. A presto!